La pittura è stata la porta socchiusa per un altro mondo non necessariamente
“magnifico” ma un mondo irriducibile a quello reale . Fuori da questo mondo.
All’inizio era più il sentimento violento d’una avventura, non il progetto d’ una sistemazione o carriera in questo mondo ; poi è vero che si vede solo ciò che si guarda e il mondo era allora lontano , era oltre la pittura e i quadri della casa
della mia adolescenza. Un pittore all’inizio non fa che copiarne un’altro, o scoprirlo.
E all’inizio forse non ha sentito altro che una necessità di dipingere. Presto però questa “vocazione” ha cambiato in qualcosa che “ doveva riuscire a raggiungere .”    
(marzo 2001 Milano)